Iperrealismo

Il pittore iperrealista è colui che è estremamente realista, che segue o è parte del movimento artistico dell’iperrealismo.

Il fotorealismo o iperrealismo è un genere di pittura basato sull’uso di una o più fotografie da cui si ricavano le informazioni necessarie all’artista per la creazione della sua opera. Questi lavori generalmente vengono realizzati a matita o carboncino per quanto riguarda il disegno, ad olio, ad acrilico o alchidico per i dipinti, o il silicone per le sculture, questo per ottenere un aspetto finale il più simile possibile alla realtà.

Il fenomeno dell’iperrealismo, derivato dalla pop art ( arte popolare, di massa) , si delinea intorno agli anni sessanta negli Stati uniti con la mostra del 1964 “The Painter and the Photograph” alla New Mexico University di Albuquerque, mentre sul piano internazionale l’affermazione della corrente avviene nel 1972.

iperrealismo Richard Estes

Richard Estes, Water Taxi Mount Desert, 1999

La parola Iperrealismo è stata coniata dal gallerista Isy Brachot nel 1973, e la parola che usò in francese “Hyperréalisme” diede il titolo alla mostra nella sua galleria di Bruxelles che raccoglieva allora i maggiori esponenti del movimento fotorealista americano ed europeo.
I primi artisti di questo movimento aprirono la strada verso un radicale realismo sulla scia della Pop Art e spesso collegandosi all’ascesa dei media.

Come non ricordare ad esempio Claes Oldenburg con le sue riproduzioni in grande scala di semplici beni di consumo, come hot-dog e gelati, così familiari alla popolazione statunitense, o Andy Warhol con la sua famosissima serie di barattoli di minestra Campbell. In questo caso, gli artisti intendono sottolineare l’assurdità delle immagini di uso commerciale e pubblicitario, trasformando la stessa opera d’arte da oggetto unico e irripetibile in un prodotto in serie.
In questa confusione di immagini e pubblicità creato dai nuovi media, l’artista fotorealista cerca invece di recuperare l’immagine, la realtà, per esaltarla in modo che fu definito quasi maniacale.

Il pittore iperrealista tende a creare un impatto emotivo, sociale e culturale e si differenzia dal fotorealismo, che generalmente è molto più tecnico.

Per cui, l’iperrealismo non è la rigorosa riproduzione di un soggetto o di una fotografia fine a se stesso ma, in quanto artista, è libero di inserire dettagli nuovi ed elementi aggiuntivi, creando una realtà fittizia in tutto simile alla realtà come la conosciamo.

Viene messa in mostra quindi l’abilità e la tecnica dell’artista, ma anche una carica di intensità emotiva

iperrealismo Duane Hanson

Duane Hanson, Old Couple on a Bench, 1994

Tra i pittori fondatori più famosi del movimento fotorealista e iperrealista ricordiamo gli americani Chuck Close, Richard Estes, Ralph Goings

Invece tra gli scultori più conosciuti ricordiamo Duane Hanson, famoso per le sue creazioni raffiguranti persone comuni, spesso in atteggiamento lavorativo, o in atti di vita quotidiana, complete di acconciature altamente particolareggiate e abbigliate con vestiti e materiali (occhiali, sedia, tappeto ecc.) veri. L’impressione di verosimiglianza di tali lavori è enormemente accresciuta dalla loro collocazione nello spazio espositivo in posizioni intenzionalmente appartate (l’angolo di una stanza, un corridoio, una rampa di scale), così da sorprendere lo spettatore costringendolo a verificare se ciò che ha di fronte sia la realtà o una sua fedelissima riproduzione.

iperrealismo John De Andrea

John De Andrea

Un altro eccezionale esempio di scultore iperrealista è il californiano (di origine italiana) John De Andrea, che realizza calchi di nudi, e oltre a usare vestiti veri, si serve anche di capelli umani e disegna le rughe della pelle fino a riprodurre un’immagine quasi impietosa del reale. Egli, a differenza di Hanson, predilige i nudi femminili proprio per scatenare nell’osservatore una naturale attrazione fisica per le forme sinuose dei suoi soggetti, che immediatamente si trasforma in un sentimento di ansia, turbamento.

L’estremo realismo del soggetto, la sensualità delle sue forme e la loro immobilità induce a pensare di trovarsi di fronte a un cadavere.

L’iperrealismo di De Andrea, in altre parole, sconfina in quel delicatissimo territorio della nostra conoscenza dove desideri erotici e istinti vitali si scontrano con il mistero angoscioso della morte.

iperrealismo Ralph Goings

Ralph Goings

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